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Ove son or le meraviglie tue
O regno di Sicilia? Ove son quelle
Chiare memorie, onde potevi altrui
Mostrar per segni le grandezze antiche?

(Dal Fazello - Storia di Sicilia,
deca I,lib. VI,cap.I)



Castello di Castelmola

Castello di Castelmola

SP10



Del Castello-fortezza restano ormai solo i ruderi delle poderose mura normanne. Non è possibile stabilire con esattezza l'epoca di costruzione anche se una lapide marmorea posta sulla facciata meridionale del duomo con incisioni greco-bizantine del X sec. ricorda: "Questo castello fu costruito sotto Costantino, patrizio e stratega di Sicilia".
Dovrebbe trattarsi di Costantino Caramalo, ultimo stratega di Taormina, che nel IX sec. edifica o restaura (IX-X sec. d.C.) un castron adibito alla difesa dell'abitato. contro gli Arabi.
Nonostante questo faccia presumere una collocazione in epoca medioevale la maggior parte degli storici concorda con una più antica edificazione nel periodo romano.
Le fonti arabe parlano dell'espugnazione di Taormina nel 902 d.C. Ibn al-Athir parla di castello nuovo di Taormina, che potrebbe identificarsi con quanto ancora esiste presso Castelmola.
Notizie certe sulla fortezza risalgono ai secoli XIII e XIV. Il castello della "Mola" è menzionato negli statuti angioni relativi alle fortificazioni di Sicilia. Nel 1334, sotto il regno di Pietro d'Aragona, fu cinto di mura ad ulteriore protezione del preesistente castello e reso inaccessibile per essere utilizzato come fortezza e prigione funzionale anche alla vicina Taormina.
Nel XVI secolo Fazello ricorda infatti la fortezza di Castelmola quale prigione per malviventi.
Il castello di Mola fu per secoli l'anello più forte della catena difensiva peloritana composta dai manieri di Milazzo, Ficarra, Tripi, Castroreale, Castiglione e Francavilla; rappresentando per i diversi conquistatori il punto nevralgico da espugnare per assumere il controllo del territorio.
La sommità dell'arco della porta d'ingresso del castello, presenta la seguente dicitura: "Castello fedele a Sua Maestà - Anno 1578". E' certa in ogni caso l'importanza della fortezza di Mola nel medioevo e nelle guerre tra Francesi e Spagnoli.
I resti della fortezza poggiano su di uno sperone di roccia oblungo (orientato nord-ovest/sud-est) che sovrasta il piccolo abitato medievale e dal quale si gode una fra le visuali più suggestive di Sicilia (quota 530 m. s.l.m.).
Dell'originario complesso oggi si intravedono solo tracce di una cinta muraria turrita, accessibile dal lato meridionale, e il varco di una finestra, presso il lato ovest..La suggestiva area del castello trasmette ancora, a chi osserva dall'alto delle sue mura, emozioni intense e acquista ulteriore fascino durante gli spettacoli di falconeria che si tengono fra le rovine.
Oltre la menzionata iscrizione di sicura epoca bizantina, i resti del castello della Mola non restituiscono evidenze alto medievali.
La porzione sud dello sperone di roccia, che ospita la fortezza è il punto più elevato dell'altura, ospitante i resti di un mastio a pianta quadrangolare. La tecnica muraria è usuale: pietrame di varia dimensione legato insieme da malta e inzeppato con laterizi; i cantonali, là dove ancora resistono alle nebbie del tempo, presentano blocchi lapidei mediamente sbozzati.
Probabilmente quanto rimane del castello, richiama un edificio fortificato databile tra il XII e il XIII secolo d.C. Difficilmente la tecnica muraria superstite si può ascrivere ad epoca bizantina, tenendo conto del fatto che probabilmente qualsiasi struttura fortificata altomedievale, occupante il medesimo luogo, avrà subito pesanti devastazioni per opera dei musulmani e, dunque, oggetto di totali e presunte ricostruzioni per mano degli stessi conquistatori arabi e, di seguito, normanni.
Il sospetto, però, che al di sotto dei resti dell'attuale mastio quadrangolare possano celarsi tracce di precedenti fortificazioni bizantine è grande, complice di tale supposizione anche la menzionata iscrizione.



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